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448 Dei in quelFuccello trasformata* Bella e poetica è la traspo* sizione io questi versi, la costruzioD retta essendo: iVe//a immagine mia apparve forma della empiezza di lei che ecc. lu quanto allo accomaoar che Dante fa le cose divine con le profane, io non convengo con coloro che trovan da biasimarey e dico che ciò nè pon nè leva al merito del Poeta. E qui fa la mia mente sì ristretta Dentro da se^ che di fuor non venia Cosa che fosse ancor da lei recetta. La virtù del dire di Dante mi fece esprimere il pensiero amplificato in questi tre versi prima eh* io li vedessi; però chei quando dissi, ragionando de* tre precedenti, e poi colpensier si profonda tanto, che si toglie agli oggetti esterni^ io non sapeva che volesse poi avvertire il lettore eh* egli s^addormentasse. Per le efficaci parole sì ristretta denr trodase par proprio sentirsi internar col poeta; e più effetto fa la preposizione da in questo caso che a^ siccome quella che ti rimuove dagli oggetti esterni. Becetta^ per ricevu-^ ta, è voce poetica; e, come tale, senza dubbio più bella di questa. Ancor per anco or; sottinteso, come facewtprimom Poi piovve dentro alC alta fantasia Un crocifisso difettoso e fiero Nella sua vista; e cotal si moria» Il primo verso è proprio un tratto d’alta fantasia, impareggiabile! Vedi come notava Dante ogni particolariià della doviziosissima natura; che, perfino nel sonno egli le raccoglieva; poscia che, quando ono sogna di visione, par proprio eh* egli si senta giacere, e che le immaginate cose gli volino qua e 11^, su e giù, intorno; così come per raggio dì sole che entri per una fessura di una finestra in camera or