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4i3 del luogo della posizione 9 nella quale ci mettiamo trasferendoci da an luogo ali* altro, si è detto, farsi in qua, farsi in là^ farsi in un luogo passando per^ farsi in su la scalai f^^si in luogo opposto alla finestra^ tODARSl Di ALCUNO i^ Quando sarò dinanzi al signor mio ^ Di te Mi xoDEno^ sos^nte a lui. D» 2. Come che ogni altro uomo di lui Si lODi^ io me ne posso poco lodare ^ io. B« L* espressione lodarsi di alcuno significa lodar se per atto d* alcuno» Gotal siugolar modo di costruzione debbe esser derivato da questa idea, che, quando uno sceglie alcuno per amico e per consigliatore, egli ha ragione poi di lodar se a cagione della buona scelta, se Tba fatta tale; e quindi, passando in senso più largo, lodar se a cagione itegli atti^ delfamicOf del consigliatore.D unque nel primo esempio ii sentimento è. Io mi loderò a lui a cagione degli atti cortesi di te; nel secondo, Come che ogni altro uomo molto a cagione degli atti liberali di lui si lodi ecc* ÌH>LSnSi Di ALCUNO I • Nel primo punto che di te Mi dol^e. D«2. Dimmi 7 perchè^ diss^ìo^ per tal com^gnOf Che^ se tua ragion di lui Ti PiAONi.^ D* Il senso della espressione mi duole di te è affatto diverso da io mi doglio di te. Nel primo caso Tintero costrutto è, l’infortunio di te duole in me; nel secondo, io doglio in me a cagione degli atti di te degli atti tuoi. La piena costruzione del secondo esempio è, che se tu piangi in te a cagion degli atti di lui. Piangersi sta qui in luogo di do^ lersi.