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Che cantasse, | Che temesse | Che sentisse, |
Che cantassimo, | Che temessimo, | Che sentissimo. |
Che cantaste | Che temeste, | Che sentiste, |
Che cantassero. | Che temessero. | Che sentissero. |
tempi composti | ||
Avere cantato. | Avere temuto. | Avere sentito. |
Avendo cantato. | Avendo temuto. | Avendo sentito. |
Aveva cantato. | Aveva temuto. | Aveva sentito. |
Ho cantato. | Ho temuto. | Ho sentito. |
Avrei cantato. | Avrei temuto. | Avrei sentito. |
Che avessi cantato. | Che avessi temuto. | Che avessi sentito. |
osservazioni
Tutti i verbi regolari sono compresi in queste tre terminazioni are, ere, ire; e però dalla terminazione dell’infinito si può vedere sopra quale di questi tre si abbia a formare un verbo che si voglia coniugare.
A coniugare un verbo per la precedente tavola, si cambian le lettere che precedono are, ere, ire, dei verbi posti per norma, con quelle che precedono are, ere, ire, del verbo che si vuol coniugare. Per esempio a formare campare, sopra cantare, si mutan le lettere cant in camp in ogni persona e tempo e modo. Nei verbi che terminano in giare, ciare, sciare, come mangiare, cacciare, lasciare, etc., nei quali la lettera i serve a modificare le sillabe ga, ca, e sca, la i diventa inutile al futuro e al condizionale; scrivendosi mangerò, mangerei; caccerò, caccerei; lascerò, lascerei. Per lo contrario, a quelli che finiscono in care, gare, e scare, come fabbricare, sbrigare, trescare, si deve