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J ma di tutti quelli anche che esprimono azione passante ad oggetto esterno^ ogni qual volta Fazione termini neirageole, i tempi composti si formano con essere; eccetto nondimeno quando l’oggetto corrispondente con l’agente fosse in opposizione con un altro espresso o sottinteso; per esempio, dopo aver arricchito se e i cavalieri latini; dove vediamo che si fa uso di avere. . Costui non pensa cui egli s* ba menata a casa. B. a* A fu figliuol mio! dunque per questo r* bai lasciato aver male? B.3. S* AVErA posto in cuore di non lasciarla mai. B. 4* Alessandro s* ha trovato una moglie^ e Ugucclone urC altra. F. 5. Percliè è nuova la nobiltà mia «la quale^ certo^ migliore è aferseia partorita da se. Da S. C. 7. // tale ha rotto la prigione^ e s* È collato dalle mura. F. 7» Forse che la s^ È fatta pregare? F. 8. f^oi vi siete turbata; e queste parole e questo remarne fate. B» Io uno degli avvisi che io feci affiggere per le vie di Roma per dar pubbliche lezioni, avendo io posto: S*hae^ gli (il professore ) /iro/;osfo; cioè egli s’ha proposto di dare un corso ognianno^ parve ad alcuni eh* io avessi fatto uno errore di lingua in quel s^ha proposto; e io doveva dire per loro consiglio f’è/»ro/K>jto; che è un gallicismo. Io ho voluto produr qui cinque altri esempj ne* quali è adoperato Taosiliario avere nello stesso modo; e perciò che mi sono accorto che in queste espressioni il dubbio è quasi generale, credendosi che scabbia a dire s^è menata a casa, s* era posto in cuore ecc., ed ognuno essendo in dubbio se scabbia ad nsare essere o avere per ausiliario, o se sian buoni tutti e due, io ho raccolto dagli esempj questa regola che non falla; cioè che, quando il pronome cui si accompagna Tausilia