Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/332


305


ciò cioè, da ciò che io ho detto viene questa conseguenza; l’altra, per ciò che io ho conceduto, non è men vero che. Il velo è sottile.

Questa medesima voce però o per ciò ha un altro senso allor che è seguita da che. Il Boccaccio dice: In soccorso e rifugio di quelle che amano, perciò che all’altre è assai l’ago, e ’l fuso, e l’arcolaio, intendo di raccontare cento novelle. L’analisi di questo perciò che è: io dico in soccorso ecc; per questa ragione la quale è ecc. Perciò che e però che son la stessa cosa, e non porgono difficoltà. Ma in quello imperocchè del quale alcuni infiorano a fusone i loro scritti io non so quello im che vi stia a fare. Io immagino che si mettessero insieme tutte queste voci imperocchè, conciossiacosachè, per farvi sopra una buona posata quando uno è stanco; ma come s’accorsero poi che, mentre si riposava il dicitore, si stancava con quel ritornello l’uditore, chi si moderò, e chi le bandì, quelle due congiunzioni, del tutto dalle scritture. A me non dispiace, anzi mi pare che vi stia assai bene, quel con ciò sia cosa che col quale il Casa dà principio al suo Galateo; ma stian le cinque voci divise, affin che s’intendano; e l’accento principale andrà naturalmente a cadere da se sopra cosa; ma l’im davanti a però che, perciò che, non v’ha senso alcuno, e per ciò è di soperchio.

nonpertanto e non per tanto

Nella introduzione alla prima edizione dissi: Quando darò la seconda estenderò di più anche l’analisi degli avverbii e delle congiunzioni; essendomi accorto, nello scrivere la presente opera, quanto sia necessaria e a chi scrive e a chi legge, e quanto sia stata finora trascurata, questa parte. Il saper variare le congiunzioni e gli avverbj dà grazia ai com-