Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/263

36 mensa che esprime ritrarre cioè trarre una cosa da unal tram II termioe dellidea espressa da temperarsi è in una co Sai Qis perchè chi si tempera in una cosa, si astiene, cioè si tiene, si scosta, dal superfluo o dall’eccesso di quella, per ciò si dice temperarsi f rattemperarsi da una cosa. I • Questo nostro pane è accompagnato da tanti guai che sarebbe meglio guadagnarlo con la zappa. G. 2. Assai bene accompagnata di donne e dC uomini venne davanti al podestà. B« Facendo uso della preposizione (ùi con accompagnare ai fa cenno donde parte Tazione; usando di, ai qualifica la compagnia* i.Non è VA maravigliarsi. B. s. Egli è oggi dì da la-vorare. B. 3. Non è da domandare. B. 4* Quivi, per aver DA mangiare si riparavano. B. 5. Credendola acqua da berCf tutta la bevve, h. 6« Par persona molto da bene e co starnato. B* 7* Io ho trovato uno da molto pia che voi non siete. B. Finora abbiamo veduto esser la preposizione da posta davanti al luogo onde un corpo s*allontaaa,o alla persona o alla cosa onde proviene Tazione o Tatto della mente; ma non è cosi ne*sopra citati esempj, nei quali il verbo o il nome che segue la preposizione disegna la cosa proveniente, e la persona o la cosa onde questa proviene rimane nella intenzione di chi parla. Dunque a sentire la forza di queste espressioni, bisogna supplire con parole il concetto che in se comprendono cioè I. Non è cosa da (cui proceda il) maravigliarsi. 2. E- gli è oggi di da (il quale si permette il) lavorare. 3. Non è cosa da (cui venga la necessità di) domandai. 4* Quivi 9

[[]]