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ao6 come nel primo esempio* È vero che qaivi il pronome qua- sii rappresenta sdegno^ e quegli^ amore; ma questi due no- mi vi sono usati quai nomi di persone. In luogo di far uso di unOf un secondo^ un térzo^ si supplisce coi pronomi dimo- strativi) come nel secondo esempio, quasi si accennassero le persone a dito. DEI PRONOMI ALTRÌ^ ALTUO^ B ALTRUI* I. Non mi pub confortare altri che tu. B, a. Io non torrei mai altri che la sorella dT Alessandro* F. 3« Tu non tkai sentito dire da altre che da quel tristo* F. 4* ^ pO’^ co senno a dilettarsi di schernire altrui* B. 5. Se io fa^ ifessi^ ad altrui lo presterei. B. 6. Hai tu mai tolte deltAL^ TRui cose? B. 7. Se Valtre wlte sì poco ti costa il soddi^ sfare altrui* D. . II pronome aUri^ che vuoisi distinguere dal plurale del* 1* aggettivo altro^ essendo questo singolare, signiGca wt al- tra persona^ o alcuna altra persona; può rappresentare IV gente e Poggetto, e far ogni altro ufficio con le preposizio* ni, come risulta dai primi quattro esempj. Altrui può si-’ gniGcare Vuomo^ nel general senso, un altro uomo^ e gli al’ tri uomini. Questo pronome non può rappresentare Tagen- te. Spesso si mette tra Tarticolo e il nome che esso deter- mina, e la preposizione di è sottintesa; come nel sesto esem- pio, la costruzione intera del quale è hai tu mai tolte delle cose di altrui? Anche la preposizione a si può sottintendere ad altruif come mostra il settimo esempio. Questi due pro- nomi o/^r/ e altrui^ si adoperano talvolta a dinotare alcuno il quale si sa essere conosciuto da colui a cui si parla ; e ciò fassi con un certo ironico riguardo, come se si volesse schi- vare di nominare là persona , che pure si fa conoscere ab-