Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/212

i85 da che^ perche^ sebbene in eonclusióiie venga ad esaere la stessa cosa; ma che equivale a di che^ del quale^ o dei qua^ li; cioè cocaprende.la preposizione di e un pronóme con««  giuDtivo, che o qualffé Ora« nel primo é secóndo esempio pienamente si vede die Oììde sta per delktquale e del quale; uà terso Tanalisi è da quello slato del quale^ però che si di*^ ce nascere di; V analisi del quarto òper sna del qnaie 9 nel qaioto,y9er cagiùn de* quali; e nel sestOt per viadeUa q^ia^ le. Io questo modo non si perde miai di vista il sen^o foO’- dameotale della parola, e si sa quindi ohe cosa dinota; cioè; un idea di ppocedime^to, ad accennare la qnaté serve ora £9 ora da^ ora per; e, come si vedrà in seguito, questo me* desiano vocabolo, adoperato per congiuneione, comprende tuttavia ^r cagion di che^ e per avverbio, di cAe Jbiogo^ Bfa^ per avere smarrito il senso originale di «questa voce « molli Tadopcrano in varii casi tortamente* Io dichiaro che il solo amore della verit&i e desiderÌQ di conservare |a purità délU lingua, n non spirito di contro-? versia è quello che mi slimòU ad esporre i difetti, ovunque nù occorra di trovarli» Se con buone ragioni mi vien dimo- strato che io erri, non fili eh* io tni affanni per difi^ndere Xexr rore nel quale, criticando altrui, fossi potuto cader io ; in tal caso mi disdico per lo medesimo amòre della verità* ,Nè SODO io iogaonato eh* io nou conosca qual grave incarico sia il voler determinare in gramixìatica il giusto e Terroneo; ma poiché me T ho assunto , convien eh* io dica il tnio parei*e schietto e franco. In tre modi il Perticari e il Monti bando oltrepassato i giusti termini delfuto di questo onde. Il primo , adope- randolo in luogo di per avanti a un infinito : li£ è stato for^ i4