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i55 stingae selUdiada Tagente di onora, o c^o ri ferente il ca* Taliere. In tal caso per 1* oggetto è meglio far uso di cui^ il qoale' sappiamo non poter rappresentare V agente, e perciò DOD andar soggetto ad equivoco, come mostrano gli ultimi doe esempj. I. Costoro san beffare chi crede loro% come essi da cui essi credono son beffati* B* 2. Io s^idi wlare i pennati^ co- sa incredibile a cui non gli as^esse veduti. B. 3. Ed a cui mai di vero pregio calse^ Con jiragon lasserà wta Ispa^ gna. P. 4* Questo severo ammaestrare faceva che^ cui a mi' liziOi a legge ^ o ad eloquenza inchinasse^ a quella tutto si desse^ quella tutta s* ingoiasse» Dav« 5. Cui io sia tu 7 saprai da colui eh* io ti mando. Da S. C. Qaesto vocabolo cui^ cosi come chi, può comprende* re Tidea di /' uomo che^ colui che ; e quantunque volte o prima dopo avrà un verbo che regga Toggetto o una pre* posizione, cui sarkbene usato. L'analisi del primo esem- pio è: Come essi son beffati da colui al quale essi credono^ del secondo 3 Cosa incredibile a colui che non gli avesse^ veduti ; del terzo: E colui a cui mai calse. Ora, nel primo Gaso cui è retto per la preposizione da nel secondo e nel terzo per a; nel medesimo modo che il chi del primo esem- pio comprende colui che^ e serve di oggetto al verbo bef^ fare e di agente a crede. Ma, per la natura di cuif ù quale per agente d* un verbo non può servire, negli altri due esem- pj del Davanzati e di F, B. da & Goncordio, egli non regr- S^9 per essere ivi mero agente. Ecco V analisi: Faceva che <^ il quale a milizia inchinasse , a quella tutto si desse^^ ove si scorge che il quale è agente d* inchinasse , e colui di desse. Nel quinto esempio cui è indivisibile; cioè non si