Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/102

75 I • La giocane non era poco aweduta. B. 2. Era la casa sopra il mare^ e alta moito. B. 3. Si dices^a che egli tenesse jìiàìuanto della opinione degli Ifiicuri. B. 4. Egli mi dà un poco di noia. B* 5., Io ho gran de^ siderio dC as^er di quelle pere ; vnonta su V albero^ e git" tane già alqu^jitte. B. NoQ"’ solamente gli aggettivi si adoperano ad espri- mere quantità di sostanza, vale a dire a qualificare il nome, ma ancora a modificare un altro aggettivoi cioè a diminuii* re ad accrescere di quello la qualità; e allora V aggettivo di quantità ritiene la terminazione del mascolino ; perciò che mascolino è il nome sottinteso. La costruzione intera de’ primi due esemp j è, la gioirne non era in poco gra^ do avveduta ; la casa era alta per molto tratto o spazici e si può notare questa semplice regola, che, se le paro- le moUOf poco^ tanto, ecc. , precedono un nome, concor- dano con esso; se un aggettivo, il piiì noQ mutano. Pochi conoscono il valore delfaggettivo alquanto e- qoivalente ^unpoco. Questi due vocaboli posti avanti a un nome singolare, in una proposizióne affermativa, vogliono la preposizione £//, come mostrano li esemp} terzo e quarto, ma io una proposizione negativa, per esempio, // mandarlo fiso* ri di cìasa nostra così infermo sarebbe manifesto segno di foco sènno^ La sposa fu poco contenta^ la voce alquanto aoa si può usare; e ciò per la natura della parola stessa die, dal latino aliquantum^ cioè aUquid quantum^ ulama (juantità^ dinota una espressione affermativa, mentre che il vocabolo poco^ che esprime piccola quantità^ essendo. Mgatiyo, diventa affermativo, aggiungendovi Taggettivo unoi cioè una piccola quantità* Nel plurale la regola è piò