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NUMERO, CASI, ECC. ' I NUMERO E CASI. ' §. 98. I nomi declinabili della lingua sanscrita hanno: 4) tre numeri: Singolare, Duale e Plurale; 2) otto casi: Nominativo, Vocativo, Accusativo, Strumentale, Dativo, Ablativo, Genitivo e Locativo. Eccezioni ed osservazione a \. a) Fuor di composto hanno soltanto il plurale: rare, f., acqua, ?tu, m. (v. §. eccez.), moglie, rerrer, f-, orzo o riso arrostito, rereùra, m., ruga, rerer, fi, sta gioii delle piogge, rem, f., anno, frerercTT, f-, sabbia, rererere , sost. f., fiore, b) Alcuni patronimici e gentilizi formano il plurale non già dal tema derivato che adoperano pel singolare, ma bensì da quel medesimo dal quale essi procedono; sicché p. e. mòre, Briguide, patronimico derivato da gg, forma il plurale da questo, onde gmfa, nom., i Briguidi. OASI TORTI, DEBOLI E DEBOLISSIMI. §. 99. Le forme forte, debole e debolissima sotto cui nella declinazione si presentano vari temi nominali, massime tra’finiti in consonante ( v. §. q3), han dato luogo alla distinzione de’ casi in forti, deboli e debolissimi, i) I casi forti sono: Sing. e Duale, Nom. Voc. Acc. m. e fi; Plur. Nom. Voc. m. e fi, e Nom.Voe. Acc. n. 2) I deboli; Sing. Nom. Voc. Acc. n.; i casi con desinenza cominciante da re (Strum. Dat. Abl. Duale e Plur.), e Loc. Plur. 3) I debolissimi (meno frequenti): Sing. Strum. Dat. Abl. Gen. Loc.; Duale Nom. Voc. Acc. n., Gen. Loc.; Plur. Acc..m. c f., e Gen. Non avendo luogo la debolissima forma, questi ultimi casi entrano nel numero dei deboli. FORMAZIONE DEI CASI. §■ 400. Quanto alle mutazioni eufoniche, le quali seguono nella congiunzione del tema colle desinenze, di cui ne’ §§. 102-119, sono principalmente da avvertire i §§. 21-55.