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l’allungamento della finale, onde p. e. da ?? m. n., splendido, si fa f., da 33, m. 11., andato, 33T, f. Un tema finito in rcr attenua per lo più il primo r in ? onde p. ' e. da 3T3W, in., cuoco, si fa qrfriqn, f., cuoca. Eccezioni. Sono tra'queste principalmente notevoli: 1) il femminino formato per via d’^ sostituito ad r, onde p. e. da faq, m., dio, si fa rifa, fi, dea, da 3t3, rn., pastore, jftat, fi, pastorella, da ami, in., tigre, rthT, fi; 2) in alcuni temi il nome della moglie derivalo da quel del marito per mezzo del suffisso rrI, onde p. e. da RT3T3, m., maestro, si fa ri31313I (contro il §. 4*, c> c£ §• 7°, IV, 1), fi, moglie d'unni., da?g, in., n.pr., 33;Rii (v. §. 41, c), f, moglie d’I. II. Formatisi ancora temi femminili per mezzo d’^, con aggiugner questa vocale: i) al tema, per lo più debolissimo (v. §§. 93, 99): a) degli aggettivi semplici e participi finiti in consonante, onde p. e. da *^33, m. n., ricco, si fa vfirfaf, f, da m. n., eterno, ^vjhI, fi, da ??, m. n., dante, fi, da 33, m.‘ n., essente, buono, 33T, fi; b) dei composti finiti in r? (cf. §. 54,3), onde p. e. da 33?, m., anteriore, si fa 3T3% fi; c) dei nomi finiti in r?, onde p. e. da TT7?, m., re, si fa 313% fi, regina. 2) al tema dei nomi d’agente finiti in qj (che va, secondo il §. 22, in x), onde p. e. da qr|, m. n., fattore, si faqfaT, fattrice; 3) ad arbitrio a quasi lutti gli aggettivi terminati in 3 (che passa, secondo il §. 22, in q), onde p. e. cfaj, ni. 11., leggero, e erg o Trrfa, fi; non però se 3 è preceduto da gruppo consonantico, onde p. e. solo 3T3f, m. fi n., pallido. III. Allungano inoltre la lor finale (v. I): 1)alcuni temi in 3, onde p. e. da -gq, m., n.pr., si fa fi; altri ad arbitrio, onde p. e. 33, m. n., tenue, e 33 o 3?, fi; 2) ad arbitrio la maggior parte de’ femminini terminati in ? onde p. e. Rf? o r?% fi, serpe, qrfri o qnfa, fi, scinda, #3 0 53% fi, romita, faq; o urfa, fi, potenza.