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35. 4) In gw dopo mfrq, e in fato anche dopo rt33 e Rftfiro (che, secondo il §. 77, oss., fognano entrambi il loro 3), onde p. e. uri*heh , rrvìr. 5)'In 3frii, 3733 e 33 dopo a?, fri3 e 3 e in 33 e gfri ancjie dopo fri, onde p. e. utfa# (v. §• ']'])> e frigfri. 6) Ne’ composti RfirrErm, urfarifar, m^fgqg, htfbnrq, fri?x, jfaririw, ttùiii, "fipjgq, firor?, faffanr e fari- Pmi4. 7) Finalmente in °3r? (cf. §. /j8, eccez. a III), quando è preceduto da vocale che non sia r od rt, o da dittongo, ed anche dopo r od rt, quando il suo ? va, secondo il §. 49, 2, in cerebrale, e, pur senza questo, nell’acc. sing. di Tifami?, onde p. e. ri7i«T? (cognome d’Indro) fa nel nom. sing. 3TTW, nello strum. plur. 3Tmi3p*T3; ma p. e. nell’acc. sing. jrtmr?7, mentre anche in questo caso fa Tr<?im?«. MUTAZIONI DI CONSONANTI INIZIALI. §. 85. La palatina -g, iniziale così di vocabolo come di posterior membro di composlo, si raddoppia in 33; (cf. §§. 29; 37, c): 1) di necessità se viene immediatamente preceduta da breve vocale ovvero dalla particella proibitiva 3T0 da rt (prefisso o preposizione), onde p. e. virt, ombra, dopo 3?, albero, fa 3? #T3T, o albero, l'ombra, e, in composizione, -jRraruT, l'o. dell'a.j viR3, copri (imperat.), dopo 3T, non, fa 3T -aAi^H, dopo il prefisso ri Ri33ig3; 2) ad arbitrio dope altre vocali e dittonghi, onde p. c. vr, malizia, dopo fai, donna, fa, in composizione, Ri 33 <7 o m. della d.; fafirir, scindi (imperat.), dopo fari, o signoi'e, 33 P03P-AI o 33 PoP-y. §• 84. 4) La sibilante palatina 31, non immediatamente seguita da sorda (v. §. 16), dopo finali sorde e più special- mente dopo r nata da dentale secondo il §. 67, può cambiarsi in ? onde p. e. 31? (da 3?, secondo il §. 52, 2), il discorso, con fari, giace, può fare 3iqfari o 3T3fari: 37, quello, e 3T3, quelli (acc.), con ?ì3T, avendo udito, possono fare, secondo i §§. 67, 68, iT«?hi, 31>?«i, ovvero 433,31 (e