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EUFONICHE secondo II) colla lettera che vien dopo g, onde p. c. fag. che? con ruba, rafare, vacilla, gire , ieri, i^rreufa, rallegra, jrfag, tituba, può far dinanzi a tutti indistintamente frè e cosi fa jfa, ecc.j ovvero faqrìt, fanfare, fawm , , faSjc^fa- §. 75- La semivocale v dinanzi a sonore (v. §. 17) si mantiene inalterata, onde p. e. rerar , dentro, -+- rag, andato, fa rerang, internatosi; grer, di nuovo, con fag, mangia, fa gretfa, con gfag, dà, ureròifrf ; nk, la voce, con fag, va, ralfare; ra, quattro,-1- ut (v. stilf. sec.) ragÙT, in quattro parti 0 guise. Eccezione, x dinanzi a x, in analogia del §. 44> eccez., cade e la vocale antecedente, se è breve, si allunga, onde p. e. gre^ e wr., quattro volte, con rfar, si diletta, fanno greT TrI , reg thI» §. f\. Dinanzi a sorde v è trattata come la sua corrispondente sorda, vale a dire come re (v. §§. tr, q5-rmJq'). E perciò : I. Dinanzi a gutturale o labiale (rer re, re fa passa in visarga ( : ovvero t, v. §§. 13, d; q5 ), onde p. e. grer con rerreufa, racconta, fa gre: rerreufa, con Tprfa, fiorisce, gre: f?rfa; 4> reragrg, 5o, ragrureT^nT, 54; ovvero gres rerrerfacT; ecc. Eccezioni. 1) Nelle voci regx, giunto, uffa, discorso, e gr , timone, -+- far, signoi'e, x può serbarsi inalterata, onde regùfa, reròfw, gufa, ovvero, secondo la regola, reg:ufa, rehufa, grufa. 2) In ragù V diventa u conforme al §. 75, eccez. II: a) di necessità in derivazioni o in composizione, onde p. e. ragù, 4, H- ure, via, fa ragrare, crocicchio; b) ad arbitrio, se ragù è avverbio (quattro volte), onde p. e. con reruffa, yà, può fare -uj-corifa 0, secondo la regola, rag: rerùtfa. II. Dinanzi a palatina, cerebrale o dentale passa nella sibilante della classe a cui appartiene la consonante seguente (v. §. 16, 76), e perciò dinanzi a ra, re in 31, a z, z in u, a g, re in re, onde p. e. greu con fanfare, raccoglie, fa