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46. La sibilante cerebrale q: a) è immutabile dinanzi a ? e q che, secondo il §. 38, passano nella corrispondente cerebrale; b) dinanzi ad altre consonanti è trattala come òr e z negli stessi casi che? (v. §-45, i, b\ 2); onde p. e. fi? (0 il suo tema forte %qj, odiare, -+• fq, q, qrfq, fv fa irfì? fq? faqfq ffafq; nemico, -f- fri?, ? fa fgqfri?, fi??. Eccezioni. Il q di qvq (da ?? imbaldanzire), impudente, contro il §. 45, 2, è trattato come òr e quello di q?q, compagno, come q, onde questi due nomi con friq , q fanno

  • 1*3, o qq;q (v. §§. 27,c; 48, II, 1, III).

§. 47. Il gruppo ? (= ? -I- q = q, v. §. 48, III) è trattato come fosse solamente q (v. §. 46), onde p. e. cPq, fabbricare, -+- qT, qrfq fa <m, qvqfq; qTqur (intensivo) -4- fri qrqfaq; friWCT, onnijice, -+- fri?, ? fqqnrsfri?, fqwrq. Eccezioni. 1) In qq (= qq -+- q , contrazione di qq? , forma raddoppiata di q?), mangiare, vj è trattalo come fosse q, onde p. e. con iqT fa qriqr (v. §. 34) L 2) Dinanzi a consonante di terminazion nominale: a) i temi derivati da causali, da verbi della io.a classe di coniugazione e dagli analoghi denominativi in ?, trattano ? come fosse òr, onde p. e. qfrur (da rii vacca, e da rf? far guardare), che fa guardar le vacche, -l- fri?, ? fa qtrfrq?, Tftrur; ma in senso di guardiano di vacche, e così dal primitivo T? guardare, fa, secondo la regola, iftrqfri?, rifa?; b) i temi provenienti da’ desiderativi gettano via q e trattano il rimastone q come farebbero della lettera primitiva, onde p. e. fqqur (da qq cuocere) desideroso di c., e fqfqq (da fqsi entrare) desideroso d'e., si governano, il primo, come se finisse in q, conforme al §. 36, il secondo, in ?, giusta il §. 45, onde p. e. con fri?, ? fanno fqqfìqq , fqqq, fqfqqfriq , friffa?. (1) 11 Weslcrgaard ( Rad. Ling. Sanscr. ) dà per forma d'intensivo qrqh; non dovrcbb’egli esser qiqjq1