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ominativi. è significato dal tema nominale, onde p. e. da 53, figliuolo, si fa grifo (v. §. !\ 14, I, 2, a), desiderare un figliuolo, trattar come figliuolo, da wtot? palazzo, inrorifo (v. §. 4x4; I; 2,<z), star comepn un palazzo; 4) «far quello » pei temi nominali .Tra?, penitenza, qqq, adorazione, qftaq , servizio, onde p. e. da qq? raro, far penitenza; II. Nell’Atmanepado: 1) portarsi a modo di quello, onde p. e. da #q, sparviero, si fa #qrq (v- §- 414? h 2>b\ portarsi a modo di sparviero; 2) in certi temi: a) diventare; b) fare; c) provare; d) mandar fuori quello, onde p. e. da gre, molto, ym, diventar molto, moltiplicarsi, da gifa, rumore, y°i\u, far rumore, rumoreggiare, da gire, dolore, «ntafo, provar dolore, addolorarsi, da gvt,fumo, y?rq, mandar fuori fumo, fumare. §• 444. I. Dinanzi a questo q (v. §. 4J3 ): 1) cosi pel Parasm., come per l’Atman., le finali y q si allungano, passa in tì (cf. §. 3q2, I, 3), uh e uh in ur? urr? (v. §. 25, b), onde p. e. tari, signore, marito, fa qq#, fqyt, Visnìi, fqrejfo, qrfattore, qrrifo, rii, vacca o bue, rara, qf, nave, qrre; 2) a) pel Parasm., re e un passano in # onde gq, figliuolo, qrgr, ghirlanda, fanno gre#, rag#; b) per l’Atman., re s’allunga, onde p. e. da gre giri- Eccezione. I Denominativi derivati da uqrq; cibo, e qq, ricchezza nei rispettivi sensi di aver fame, essere avaro, fanno contro 2, a, reciti, vqn; ma in altri significati regolarmente «3H#, vq#- ' II. Quanto alle consonanti, cadono: 1) le finali: ? così nel Par. come per l’Atm.; q, solo per l’Atm., ma ad arbitrio nel senso del §. 4x3, II, 1, di necessità in uhqq (con valore di uhq fai?, gagliardo), rerat?, Apsarasa, e infine con qx nel senso dello stesso §., II, 2, a; nei quali casi tutti la vocale rimasta finale si governa secondo I, onde p. e. da trq-y, re, yfarq, elefante, si fanno «q# (Par.), tirai (Atm.), ^qr# (Parasm. e Atm.); da ny, latte, acqua, im 0 iiti per l’Atm., ma solo il primo pel Parasm.; da uhqq e rara- DENOMINATIVI. 317 »