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SIVO. via ili raddoppiamento; b) e la seconda, inoltre, colla giunta di q accentato (cf. §. 353). 3) Questo raddoppiamento ha per ispecial carattere il rinforzamento a cui soggiace la ripetuta vocale; ma perchè la sillaba radicale va talora, massime nella seconda maniera, soggetta a modificazioni dalle quali l'egolasi il più delle volte il raddoppiamento, si pongono prima alcuni §§. intorno ad esse modificazioni. §• 591- In amendue le maniere: 4) le radici terminanti in dittongo (tranne, per la seconda, le contemplate nel §. 392,% 1) mutatilo in rt (cf. §. 25, c), onde p. e. ri, tessere, passa, per l’Int. I, in ut, pel II in utu, ta, meditare, in iut, tutu, gii, aguzzare, in gn, gnu; 2) passano inoltre: a) utu, venerare, in *ì, urta, utu, diventar grasso, in qì, uta : b) ut, camminare, w?, fruttare, in uy, yri (v. §. 27, b), fai?, faro; c) y, chiamare, in j, yq (cf. §. 249, I); d) gy, uccidere, e lasciare, in uy, tpq (v. però il §. 392, II, 3, b), fu, tau (v. §. 392, I, 2). (cf. §. 253). §. 592- Nella formazione dell'Intensivo II la sillaba radicale segue in gran parte l’analogia dei §§. 34g; 354; s'c’ che dinanzi al q caratteristico di questo Intensivo: I. Le finali: 4) «T e i dittonghi delle radici ili cui al §. 349, I, 1, come pure I’rt di ut, odorare, un, soffiare, passano in f, onde p. e. da qr, « bere », si fa uta, da un, urta, da #, cantare, uta, da qì, tagliare, q# (cf. §. 249, IV, 1, a); 2) y ed q si allungano, onde p. e. da ffa, perire, si fa r#, da «, sonare, «q ; 3) fa, preceduta da una sola consonante, passa in tì *, da più, in Ry, onde p. e. da ? si fa afta, ma da tg, curvare, uta; 4) fa (anche non finale) passa in fy l, e, dopo labiali o u, in q? *, (1) O piuttosto in ta, yy, uy • fT s'allunga dipoi in forza di questo stesso §. I, 2; yy e qy secondo il §. 27, b.