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ssivo. 277 Osservazioni. 4) I verbi della classe decima (v. §§. 258, io; 2j5, 276; 293, 1, eccez. a) formano il téma del Passivo dal proprio di essa classe (v. §. 354, 5, «) e i verbi di cui al §. 270, III, possono formarlo dai temi ivi prescritti (v. §. 354, 5, a, b). 2) Vengono surrogati (cf. §. 293, 2): a) ad arbitrio ury da qì, onde p. e. un# o qì#; b) di necessità ury, qy, y, 7? rispettivamente da y, ru, qy , «TT, onde p. e. rota, «#, ut# (v. §. 354, 6), «tt#. 5) Nel Passivo riflessivo (v. §. 352, 2) : a) quando q^ viene a trovarsi immediatamente preceduta da vocale, questa può prender l’accento, onde p. e. da «tt «TT# o «Tt#; b) *y e , che getta la nasale secondo il §. 354, 6, possono pi’enderc le desinenze del Parasm. e in tal caso hanno l’accento sulla prima sillaba del tema, onde p. e. un#, tròri ovvero rifr#, rbqfìr. 4) Presso gli epici incontrasi talvolta il Passivo con desinenza parasmaipadica, onde p. e. Tròta per gì# ( da rt’ rt Per rt (da rt §. 334- Nella formazione del tema del Passivo pe’ tempi speciali, la quale ha grande analogia con quella del Pre- cativo parasmaipadico (v. §. 349), dinanzi alla detta sillaba q (v. §. 353): 4) rt e i dittonghi finali delle radici allegate al §. 349, I, 1, a, passano in ^ onde p. e. da gT, ri, ri, rii si fanno i temi gìq, vìq, tata, rifa (cf. §. 249, IV, x, a). 2) ? ed q finali di radice si allungano, onde p. e, da tal, anelare, g, congiungere, si fanno i temi urta, fa? 3) passa in fìr, ma se è preceduta da gruppo consonantico, come pure nè verbi qr, andare, srrq, vigilare, cambiasi in uy (v. §§. 19; 2.4, a), onde p. e. da « si fa fqrq, ma da ròri, da y rù, da ttjj «p#. 4) y passa in e, dopo labiali 0 y, in qy, (v. 24, b), onde p. e. da y si fa giìri, da y yq. 3) Cadono: a) I’rt do’ verbi della cl. 10 (v. §. 353, oss. 1),