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244 CONIUGAZIONE §. 311. Anomalie ed osservazioni. \) grèvi (Atm.), splendere, rirei (Atm.), andare, e fag, « sapere », non gunano, contro il §. 3og, 2, la loro finale, onde p. e. gfarerrarii (v. §. 22; 23, eccez), fagT?renc (o farig, v. §. 3o8, 4, b). 2) rei, » ?, ?1 (v. §. 3o8, 4, b), tutti della cl. 3, formano il Perfetto perifrastico per mezzo del tema raddoppiato, proprio de’tempi speciali (v. §. 258, 3), che, gunato conforme al §. 3og, 2, passa rispettivamente da farei, fa» raq, frafl in fari, farey, rag!, fòt, e quindi (con riguardo al §. 25, a) in farererre, farerare , ragre», fragre», onde p. e. farererrarem;, ecc. 5) Presso gli epici s’incontra talvolta il Perfetto perifrastico in verbi che dovrebbero prendere soltanto il raddoppialo, come p. e. revirem (da rat, condurre), <* «uretra (da fa, chiamare). AORISTO. §. 312. L’Aoristo si distingue in sette forme 0 maniere le quali tutte, fuor della lingua vedica, hanno in comune l’aumento accentato che si prefigge con quelle medesime avvertenze che nell’Imperfetto (v. §. 263). Tre di queste maniere (v. §§. 3i3-32y) pigliano semplici desinenze e la terza prende inoltre il raddoppiamento; le altre quattro (v. §§. 328-339) si formano mediante la composizione del tema verbale con terminazioni nate dall’Imperfetto o da una maniera aorislica della radice rara, essere. Osservazioni. \) Valgono le Osservazioni al §. 263, onde p. e. secondo x, a, rar Tre rerere (da rarere» pers. 2 Sing. Parasm. Aor. di reres, v. §. 3x6), non andare (= ne eas)-, secondo 3, raórerèg (pers. 3 Sing. Pax-asm. Aor. di re H-gre , v. §§. 331, 332), mandò. Inoltre l’Aov. getta via l'aumento