Pagina:Grammatica Sanscrita - Giovanni Flechia.djvu/223

AZIONE nel Duale del Pres. fa farètra* o fafarare, farètre* o fafrèrere, \ \ \ ' ' ecc.; nel Potenziale Siug. farètra» o fafrèrar* ; ecc. — Vedi inoltre il n. 9, b. 6) ret, misurare., ?t, « andare», entrambi Atmanepadi, nella sillaba raddoppiala in cambio d’y pigliano, contro il §. ?.53, V, a, la vocale ?, onde i temi farer, frè?T (v. §. 253, IVJ, e cosi p. e. al Pres. Sing. farè, farefa, faretra, Duale farirarè, ecc. — Veili inoltre 9, a. 7) ?t, « abbandonare »: a) nella 2 p. Sing. dellTmpe- rat. può conservare yr od attenuarlo 11011 solo, secondo il §. 282, 3, 2, in rè, ma anche in g, onde regi fa 0 reratfa o refafa; b) nel Potenziale getta via la finale, onde Sing. raram, rere», ecc. 8) \, sagrijìcare, nella 2 p. Sing. dell’Imperat. Parasm. in cambio di rarefa fa (contro il §. 265, oss. I, 1, b) rarefa. 9) Piglian l’accento, contro il §. 282, 6: a) sempre sulla prima sillaba *t, misurare, gì, andare; b) sulla sillaba radicale de’ temi forti ray, generare, rèi, temere, » portare, ra, sagrificare, ?% vergognarsi, onde p. e. fa al Pres. Sing. farètre, fragra, farèfe, ma Duale regolarmente fayrère, ecc. Classe V.II. §■ 284. 1) Ne’ verbi di questa classe, finiti tutti in consonante, i quali, secondo il §. 258, 7, inseriscono dopo la vocale della radice una nasale della classe della consonante seguente, il tema forte (v. §. 277, 1, a) formasi col porre un y dopo la detta nasale, la quale passa quindi in y ovvero, secondo il §. 41, c, in y, onde p. e. rey (tema debole di qre, congiungere), «rei, (t~ d. di yy, impedire), fa* (t. d. di fare, pestare) hanno rispettivamente per tema forte yrey, rarry, farare- Ne’ temi deboli (v. §. 277, 1, b), davanti a desinenza cominciante per consonante, la nasale segue le mutazioni eufoniche della finale (cf. §. 39), onde j>. e. ray -+- rare fa (v. §. 36), fare -f- fa là fagifa ov-