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NUNZIA. due vocali rende verisimilmente il suono che ha 17/ del dialetto piemontese p. e. in smcina ( settimana ) Pina (Beppina). d) La dentale tn «si pronunzia come n di vento, prende, dono ; e la labiale mn, come la m delle parole campo, grembo, ramo. §. \\. a) L’anusvàra (-.'munt *) 1 m è segno di suono nasale, così chiamalo perchè tien sempre dietro ad una vocale. L’uffizio suo vero è di segnar questo suono dinanzi a t; r, alle sibilanti (^i s, u s, xts), e ad ^//; ma per estensione viene in certi oasi anche adoperata come segno di altre nasali. 11 suono che ha come anusvara propria è debolissimo ed oscuro, e probabilmente simile a quello dell /» nella parola francese noni; negli altri casi rende il suono della nasale che rappresenta, b). 11 segno * h, m, detto anunàsica (unprTftrur -), trovasi talvolta adoperato in cambio dell’anusvara dinanzi a un’ inserzione eufonica di sibilante, nel qual caso ha il suono dell’anusvara propria; ma l’ufficio suo vero è di segnare un vestigio di tn o t ni assimilantisi per ragion d’eufonia con una seguente semivocale, e rende perciò in questo caso un leggerisimo suono della nasale di cui è avanzo. SEMIVOCALI. §. 42. Le semivocali tj, x/’, I, ? v suonano come j, r, l, v in italiano; se non che t v dopo consonante piglia suono d’«, facendo però una sola sillaba colla seguente vocale, onde p. e. u cva suona come qua di quale. (1) Anusvàra è voce composta di anu « dopo » e svàra « suono »; e significa quindi: suono che vicn dopo a una vocale a cui s’attacca, c della quale diventa, come dire, l’elemento nasale. (2) Anunàsica, parola composta di anu «dopo» e nàsica «naso », propriamente significa: accompagnato da suono nasale; ovvero: che suona nel naso; ma secondo i grammatici indiani il suono dell’anunasica vuole essere prof- ferto cogli organi uniti della bocca e del naso; mentre a quest'ultimo soltanto viene assegnala la pronunzia degli altri suoni nasali.