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116 declinazione dei temi Temi in nasale (rei re re). §. 464- Temi uscenti in g *T non ve n’ha. Pochissimi sono i finiti in ut, nè pei’ altro notabili se non per l’arbitraria inserzione di ? dinanzi al re del Loc. Plur. (v. §. 147, 111,3); pochissimi pure i terminanti in re, che, fuor de’casi con desinenza cominciante per vocale, passa sempre in q (v. §. 42), onde p. e. ggTre,, m. f. n., mansueto, fa al Sing. Nom. Voc. ggrq, Duale Strum. Dat. Abl. ggTregq , Plur. Strum. «giurare,, Dat. Abl. ggr»rere,, Loc. TtgTqj (0 regire-g, v. §. 147, III, 3); ma al Sing. Strum. ggrreT, Dat. ggró, ecc. Molti sono all’incontro i temi terminanti in re, e questi possono dividersi in due categorie, l’una de' finiti in ^q, l’altra degli uscenti in gre- Temi finiti in 'req. §. 4G5. I- Questi temi: 1) ne’ casi forti (v. §. gg, 1) allungano lfa di req, onde p. e. rerreq, m., fa all’Acc. Sing. /.Miure, ; 2) fognano questo medesimo re ne’ casi debolissimi, purché il tema non termini ne’ suffissi rere, ogq immediatamente preceduti da consonante, ma fognanlo, ad ogni modo, solo ad arbitrio nel Loc. Sing. e, pel neutro, Nom. Voc. Acc. Duale, onde p. e. rerrere,, n., fa al Sing. Strum. rerrer, Loc. rerrefre 0 renò, ma gòq, n. (da req-4-rere) e regre, ra. f. (da req -4- gq) fanno in tali casi solo «swr, rarrefrèr (si noli, circa re mutato in rei, il §. 41, c), reyrer, revffre; 3) gettano via q nel Sing. Nom. e, pel neutro, Acc. e, ad arbitrio, Voc. (v. §§. £02, IV, 2; io3, I, 2; 104, IV), come pure dinanzi alle desinenze comincianti per consonante (v. §. 4i, a), onde p. e. «rere, m., al Sing. Nom. fa rerreT, rerrere, n., Nom. Acc. rerre, Voc. rerrere, 0 rerre, Plur. Strum. rerrefrere,, Loc. rerrere. Il re di rarq passa, secondo il §. \\,b, c, in re, rer, onde p. e. allo Strum. Sing. da rrrere, si fa tgr, da gòre gòrejr; e l’$ di fggg? ,n-> giorno, si allunga conforme al §. 27, b, onde p. e. allo Strum. Sing. grèp.