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temi le: Noni. Voc. Acc. ni. f. fa, n. f ; ne’ tre generi Strum. Dat. Abl. «tth , Gen. Loc. uffa ; al Plur. Noni. Voc. Acc. m. f. un» , 11. g (ma vedi §. 114, I, oss. 2-5); ne’ tre generi Strum. fta, Dat. Abl. «ra , Gen. un?, Loc. s (o ^). Il Noin. Voc. ni, f. n. e Acc. n. Sing. non pigliano desinenza. Fuor del Noui. Voc Acc. il neutro non si differenzia dagli altri generi. II. Sotto questa declinazione cadono la massima parte di que’ temi che per la loro varietà di forma si distinguono in forte, debole, debolissimo (v. §§. q3, 99). Questi loro rinforza mento e indebolimento, che hanno luogo nell’ultima sillaba del tema, consistono principalmente: il primo in allungar la vocale o in inserir dopo questa una nasale o in ambe queste cose ad un tempo; il secondo in fogliare una vocale o una nasale. Di tutto questo si dirà piv'i particolarmente ne’ luoghi proprii. III. Sono specialmente da notare: \) le mutazioni eufoniche della finale del tema ne’ casi senza desinenza (Sing. Nom. Voc. m. f. n., Acc. n.) 0 con desinenza cominciante da consonante, conforme ai §§. 29-55, ciò sono principalmente: a) la disaspirazione delle aspirate ; b) il cambiamento di sorda in sonora dinanzi a 3 («n? fta, «!?); c) di sonora in sorda dinanzi al 3 del Loc. Plur. (v. 33-35); 2) la mutazione del 3 di 3 in v, non solo immediatamente dopo urge dopo v 0 visarga preceduti da altra vocale che r od rt, secondo il §. 48, HI, c, ma anche dopo r; 5) l’inserzione che dinanzi a 3 può aver luogo: di vr dopo r, di z dopo qr, di w dopo z 0 q, onde p. e. gr (da g?, v. §. i5o) può far gg? 0 ggro, inqr 1mro o xrnnrc, fri? (da fri? v. §. fri?? 0 frigi?, qr? (da r? v. §. i5o) qr? 0 roRT. Cotale inserzione non è molto usitata, onde basti questo cenno. — Quanto all’altre peculiarità fonetiche se ne parlerà a suo luogo.