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A UN CORVO

 
Vedo. Tu sei tra i pennuti
   Quello che chiamano un corvo.
   Perchè mi squadri e mi scruti
   Così tra il lepido e il torvo?

Perchè m’osservi? Che vuoi?
   Un uomo io sono, de iure.
   Un pover uomo? sia pure:
   Povero e malato: — e poi?

Non io per ciò mi confondo.
   Eh, un di più, un di meno....
   Il mondo n’è tutto pieno,
   Il nostro amabile mondo.

Ho detto nostro? Benone!
   Gua’, non saprei di noi due,
   O vuoi del rospo o del bue,
   Chi v’abbia maggior ragione.