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Sull’orlo era seduta
   Della fonte gioconda;
   Si specchiava nell’onda
   E sorrideva muta;

Intanto che, nascoso
   Tra ’l verde, un usignuolo
   Gorgheggiava un a solo
   Molto melodïoso.

Quando le fui vicino,
   Si volse all’improvviso
   E mi guardò nel viso
   Con un atto divino.

D’esser nuda parea
   Non sapesse nemmeno,
   Così schietto e sereno
   Il bel volto ridea

Io rimasi perplesso,
   Non sapendo che dire,
   Da tema e da desire
   Punto in un tempo stesso.

Alfine, in un abete
   Gli occhi tenendo fissi,
   Mia signora, le dissi,
   Ho tanta, tanta sete.