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O coi grandi occhi aperti
Dal cupo, immota, spia
Se mai dei gorghi inerti
Io ceda alla malia?
Pronta, con lieto volto,
A tendermi la mano,
E a trarmi capovolto
Nel suo recesso arcano?
Dolce, sebben mortale,
Dev’essere l’amplesso
Del corpo verginale,
Offerto e non concesso!
Dolce nella lucente
Fluidità turchina
Dormir placidamente
Colla vezzosa ondina!
Là, dov’ogni eco tace
Del mondo afflitto e rio,
Chiedere a lei la pace,
Chiedere a lei l’oblio!