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LA TENTAZIONE DI GESÙ

Pianura alta e deserta, sparsa di sterpi, di sassi, di qualche breve specchio d’acqua lucida e morta. In mezzo a quella Gesù, che vestito di candida stola, diritto ed immobile, contempla la città di Gerusalemme, prostesa all’orizzonte, adombrata sui purpurei bagliori del tramonto. Nessun prossimo vestigio di vita umana e di umane opere: solitudine vacua, silenzio profondo. Repentinamente appare accanto a Gesù la torbida, obliqua, sgomentosa figura di Satana. Gesù lo fissa in volto, senza proferire parola.

satana.
Si spegne il giorno: cosi solo in questa
Landa selvaggia tu dimori?
gesù.
Solo
Non son.
satana.
Deserto è il loco: altr’io non veggo
Fuor che sterpi e macigni, ove s’annida
Col ramarro la vipera. Non temi?

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