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Più non m’avrai. Già m’avesti,
  Non dico molto, ma troppo:
  Ora da te mi disgroppo,
  Prima che il giorno, si desti.

Rimanti co’ tuoi cinedi,
  Con le tue poche bagasce,
  E i tuoi bertoni, onde nasce
  Eterna schiatta d’eredi.

Con gli arruffoni sinistri,
  Coi bottegai mariuoli,
  Coi bari e coi borsajuoli
  Di cui si fanno ministri.

Rimanti con gl’istrïoni,
  Rimanti con gl’impostori,
  Che ottengon tutti gli onori
  Da un popolo di castroni.

Rimanti col falso vero
  De’ tuoi maestri galanti,
  De’ tuoi dottori ignoranti,
  Che mostran bianco per nero.

Rimanti co’ delicati
  Tuoi superuomini esteti;
  Rimanti co’ tuoi poeti
  Imbellettati, leccati;