Ora di me ben più corta,
Ora più lunga d’assai,
Quando davanti mi fai,
36Quando di dietro, la scorta.
In mille gangheri e scorci,
Nulla curando gl’intoppi,
Distesa o ritta, ti sgroppi,
40Pieghi, aggomitoli, torci;
E passi oltre bel bello,
Ed esci sempre d’impaccio,
Laddove io, poveraccio,
44Incespico in un fuscello. —
Tu sei un’ombra; ma io
Che teco vivo e ragiono,
Io che dïavolo sono?
48Chiedilo a Domeneddio.
Certo non sono nïente,
Guardato da capo a piè,
Di assai diverso da te,
52Di molto più consistente. —