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Alla fonte | 173 |
E a te da presso, quando
Il meriggio più cuoce,
Muto giacqui, ascoltando
16La tua limpida voce!
Allor, tra l’ombre e i cavi
Sassi celata e chiusa,
Oh, allora tu cantavi
20Come un’agreste musa;
Cantavi dolcemente
Una canzon giuliva
Che di sogni la mente
24Innamorata empiva.
Passò quel tempo, ed ora,
Mentre disperdi e frangi
L’anima tua sonora,
28Non canti più, ma piangi.
Piangi; — forse rampogni,
Sotto quest’ombre miti....
E i sogni, i dolci sogni,
32Son per sempre fuggiti.