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Dopo una festa 111


E ancora fiori di foco,
  Simili a candidi gigli,
  A garofani vermigli
  16Ed alle spighe del croco;

I quali a gara, dal colle,
  Ergean su lucidi steli
  Nella grand’ombra de’ cieli
  20Le scintillanti corolle.

Ah, bello, bello da senno!
  Troppo più bello di quanto
  Possa mostrare il mio canto,
  24O, per dir meglio, il mio cenno.

La gente stava a guardare
  Come intontita, e più d’uno
  Scordava d’esser digiuno
  28Dall’ora del desinare;

Cioè (se a qualche dottore
  Parrà fandonia o bugia,
  Ovver calunnia, tal sia),
  32Cioè da quasi due ore.