Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
A un'ombra | 103 |
Troppo la rea giornata
Fu di vicende piena
E d’errore e di pena;
36Ma non t’ho mai scordata.
E sempre, ancor che stretto
Dalla malvagia cura,
Ebbi, soave e pura,
40L’imagin tua nel petto.
Così foss’io pur morto
Quel dì che tu moristi!
Lunge da vili e tristi,
44O pia, m’avresti scorto.
E non avrei sofferto
Ciò che soffrir non giova,
D’una miseria nova
48Fatto ogni volta esperto.
Come la selva è muta,
Folta d’abeti e d’orni!
Perchè, perchè ritorni,
52Mia povera perduta?