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26 memorie inutili

i soli di lei torti possono aver acceso il cervello del signor Gratarol inducendolo a odiarmi, a credermi capace d’un’azione inurbana e d’una puerile debolezza, senza cercare la veritá ad una fonte legittima e pura e senza riflettere al mio carattere. Se avessi potuto indovinare ciò che non era indovinabile, protesto a Dio che quell’opera sarebbe entrata nelle fiamme piuttosto che in potere d’un capocomico. Non serve a nulla la mia protesta: nel progresso delle mie inopponibili narrazioni si vedrá che non ho bisogno di farla.

Pochi giorni dopo il dono della mia condiscendenza il Sacchi giulivo mi riferí d’aver presentato il mio manoscritto alla grave magistratura di revisione e ch’era stata liberamente licenziata per il teatro.

Non poteva aver avuto alcun dubbio che nascesse una riprovazione o una negativa di licenza a quell’opera di pura critica morale scherzevole universale e innocente. Tuttavia chiesi se i prudenti revisori avessero cancellata qualche espressione o proposizione, sapendo che ciò avviene quasi ad ogni composizione teatrale presentata a quella matura revisione.

Il Sacchi mi rispose ch’erano stati cancellati otto o dieci versi soltanto. — Ebbene — diss’io, — vorrei che fosse stata cancellata intera. Avete veramente risoluto di dare al pubblico quel lunghissimo, seccantissimo e snervatissimo dramma? — Certo — rispos’egli, — e con sicurezza d’una fortuna grande. — Sopra a cosa donata — diss’io — so di non aver piú alcun arbitrio, tuttavia vi prego a concedermi per pochi giorni il libro: voglio vedere se mio fratello Gasparo, leggendolo a mente riposata di nuovo, potesse troncare qua e lá de’ pezzi, scemando almeno d’un terzo la estrema lunghezza di quella noiosa favata senza spezzare il filo di quella non so quanta ragione che guida tanta stravaganza.

Il Sacchi mi diè il manoscritto licenziato. Lo consegnai a mio fratello pregandolo d’una mutilazione da coraggioso chirurgo. Dopo averlo egli tenuto parecchie settimane lo rispedí addirittura al Sacchi, assicurando me per la seconda volta ch’egli non aveva saputo vedere di poter mozzare nulla senza pregiudicare le avvertenze e il filo della condotta, e che non poteva