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parte seconda - capitolo xxvi 21

gli alberi della Tuillierie odorano di muschio, perché le signore le quali per qualche istante siedono e s’appoggiano a quelle piante, comunicano loro l’odore di muschio ch’esse hanno addosso.

Narrava d’essere affaccendata ad apprendere la gallica favella da una femmina francese di lei maestra e che la informava dei bei costumi di Parigi.

Parigi era divenuto sulla sua lingua una specie d’intercalare a tutti i propositi, perpetuo. Invasata della francese leggiadria, della quale s’era formata un’idea a modo suo e a modo della leggerezza del suo cervello, era ridotta a recitare le sue parti con una caricatura notabilmente affettata d’azione, in quel tempo non sofferibile dagl’italiani.

Il linguaggio, il pensare, i sentimenti, il recitare di quella giovine erano tutte cose novelle in lei e dilettevoli all’animo mio risibile. Gli osservatori non ridono senza riflettere sopra a ciò che osservano.

— Ecco — diceva tra me — una giovine comica riscossa da’ pregiudizi da’ quali son io incatenato, e dalla mia scuola caduta di moda entrata nella scuola moderna di madama Rasetti e in quella de’ suoi novelli amici colti e spregiudicati, che l’hanno erudita sulla denominazione del giuoco di «rocambol», ammaestrata a caricarsi di zibetto e di muschio, ad affettare le maniere delle francesi attitudini, a disprezzare tutto il mondo fuor che Parigi, a contemplare con occhio d’attrazione le borse de’ finanzieri di quella metropoli, e che le hanno provvidamente fatto scagliare lunge da sé sino le brache perch’ella sia ventilata e purgata dall’aria sotto le carpette.

Quanto imbecille fui — rifletteva io — a proccurare d’indurre questa giovine ad una morigeratezza muffata, alla parsimonia, sul pensiero all’etá che fugge, a due figliuoletti, a quella virtú che omai è sola virtú nella mente delle femmine dette senz’anima e stupide e nella guasta opinione del volgo ignaro, a coltivarsi lo spirito con qualche buona lettura e collo scrivere qualche ora del giorno. Ella non aveva bisogno d’assoggettarsi a tali pensieri e a tali noiosi esercizi. Una libera ricreazione d’amici brillanti del