Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 2, 1910 - BEIC 1838429.djvu/259


carlo gozzi alle sue «memorie»


Dilette Memorie mie, scusate le risa che mi smucciarono per una sorpresa, leggendo un periodo che dinota una faceta, falsa, intrepida fissazione a vostro pregiudizio.

Ciò che ha frenate alquanto le mie risa e commosse il mio spirito fu il leggere sopra a quel periodo queste due parole: «Widiman relatore». La soavitá, la probitá, la prudenza, la urbanitá, la giustizia, a me e a ciascheduno palesi del Widiman, marcato per «relatore», massime dopo la pubblicazione del mio Manifesto due mesi prima, non pronunziarono assolutamente un periodo com’è stampato, che riconferma per veritá le esagerate invettive bugiarde, calunniose e infamatrici, lanciate da Stockholm da un commiserabile raggirato da’ propri errori, disperato, furente e ramingo, a denigrazione della fama d’un suddito ognor fedele, mansueto, onorato e incapace d’usare, non che un’insidia ad un uomo ben nato, il menomo sgarbo alla piú vile persona del volgo.

No certamente: il Widiman non è capace di volere, con una soverchieria confermata e ribadita con falsitá nell’opinione degli uomini, una macchia al buon nome d’un suo concittadino, che fruí della grazia pregiabile del di lui padre e che guardò con occhio ognor rispettoso non meno la di lui persona che tutte quelle della di lui famiglia umanissima.

De’ fanatici impuntigliati amanti e sostenitori delle bestialitá, vaghi di frugare nelle fogne per innalzare del puzzo e infettar l’aere delle cittá, avranno condotta la mano d’un eroe redattore o quella d’un avido stampatore per far apparire che il Widiman abbia detto ciò che non ha pronunziato e per volermi tenere con sopraffazione involto e accomunato in una spregevole azione, colla quale non ebbi giammai né relazione né consentimento né parte.

Chi chiedesse a cotesti profondi pensatori fanatici, che vogliono rispettate l’ombre de’ morti senza rispettare dal canto loro né morti né vivi, donde abbiano rilevato ch’io abbia posto sopra una scena l’infelice Pietro Antonio Gratarol, altro non risponderanno se non che: — Noi lo sappiamo dalla Narrazione apologetica stampata in Stockholm e da noi fatta ripubblicare