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parte seconda - capitolo xxiv 9

narrazione scòrsi piú colpevole la Ricci del Gratarol. Dissi a quel pover’uomo che si calmasse, ch’io non aveva nessun dispiacere di quelle visite e che solo mi rincresceva d’essere molestato sul mio ragionevole allontanamento, il quale dipendeva dal mio arbitrio e per il quale non doveva avere alcun rimorso, per quanto era noto alla di lui moglie; ch’io aveva troppe ragioni di eseguirlo e di sostenerlo, e che solo provava del pentimento di non averlo eseguito assai prima, senza perder del tempo a cercare de’ vani rimedi al riparo della sfortunata figura in cui s’era posta la di lui moglie per suo danno, per sua vergogna e facendo uno sfregio alle mie cordiali attenzioni avute per lei e per la sua famiglia per un lungo corso d’anni; ch’io non dava retta agli argomenti sofistici e stiracchiati del corrotto costume del secolo, e che lasciando padrona della sua libertá la di lui moglie, non v’era argomento giusto che potesse indurmi a credere d’aver resa schiava la libertá mia; che il volermi costringere a forza di circuizioni e impertinenze a una comunella di visite in casa d’una giovane comica perch’io servissi di covertella e riparo alle sciagure da lei volute contro la mia volontá, era una lorda violenza non comportabile; che in vero non poteva negare del folle capriccio, della imprudenza e della ingratitudine nella di lui moglie, ma ch’io perdonava a tutti, ch’io mi scordava tutto e che desiderava soltanto la mia quiete, troncate le ciarle, le ingiuste pretese e le insistenze moleste su questo punto. Rinnovai i miei augúri di viaggio felice a quel povero sbigottito, lo ringraziai della sua visita con tutti i segni d’urbanitá, ed egli partí.

Non potrei avere indovinato quali riferte abbia fatte il marito alla moglie né quelle della moglie fatte forse ad altre persone, e solo potei assicurarmi del piú viperino veleno della Ricci nodrito contro di me e del piú ardente desiderio di vendicarsi, per quelle ragioni che la sua bistorta direzione e i suoi fracidi torti le dipingevano ragioni.

Sperai che quest’ultimo colloquio da me tenuto col marito dovesse per lo meno troncare a me delle nuove inquietudini relative a tale amicizia, tanto piú quanto fra due o tre giorni