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90 memorie inutili


Poco dopo seguíta la lega io passai nella sala del generalato. Egli mi seguí pianamente, incominciò meco de’ discorsi indifferenti, ma tirandomi passo passo in disparte, cambiò linguaggio e cominciò da questo preambolo:

— È tempo ch’io vi doni una vera testimonianza della mia cordiale amicizia. Mi duole che abbiate data la fede imprudentemente d’unirvi stassera con que’ gradassi. Vi credo illibato e secreto, e che non paleserete a nessuno quanto sono per confessarvi, onde non vengano fatti de’ ricorsi ad una forza superiore, che si deve rispettare, e perché non si creda esservi della viltá in chi è incapace d’averne. Da ciò misurerete com’io pensi di voi e la mia amicizia. Il mascherato son io. Questa sera i tromboni saranno quattro. Perderò la vita, ma la perderanno parecchi prima di passare per quella viottola. Mi rincresce di voi. Dispensatevi per qualche modo dal vostro impegno, e lasciate che vengano gli altri che al sangue al corpo, troveranno di che spassarsi.

Questo ragionamento di tuono e d’eloquenza da trombone mi sorprese alquanto; ma non mi tolse né il cuore né la lingua né il raziocinio, e gli risposi per il modo seguente:

— Stupisco che abbiate incominciato il vostro discorso dal protestarmi amicizia e dal predicarmi la prudenza. Con mio dolore, voi non conoscete nemmeno il principio della prima e nemmeno il significato della seconda. Vi sono obbligato puramente della credenza che avete, ch’io sia incapace di palesare la vostra persona e ciò che mi confidate, a nessuno. Il vostro discernimento è giusto soltanto in questo. Saprei morire prima d’indurmi a palesarvi. Voi mi sforzate minacciando la mia vita a disimpegnarmi da una parola data, perch’io mi renda ridicolo e spregievole agli occhi di tutto il cetto militare, e questo è un tratto della vostra amicizia. Giurerei di non ingannarmi a credere che per un aereo vergognoso puntiglio e per una immagine falsa del valore, a petizione d’una bella pettegola che meriterebbe castigo, vi siete posto all’ostinato cimento di farvi ammazzare e d’ammazzare de’ vostri amici. E questo è un tratto della vostra prudenza. Se voi vi ritirate da tale impresa e