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parte seconda - capitolo xix 353


La compagnia comica era partita da Venezia, e ricevei una lettera da Genova dalla comare, con le consuete espressioni di buona amicizia, ma piena di invettive contro al Sacchi e contro la sua compagnia intera.

M’avvidi che ella aveva trovati de’ soliti amanti adulatori che alteravano il suo cervello suscettibile co’ suffumigi, e m’avvidi ch’ella cercava d’aprirsi una strada di mancare a’ patti firmati colla mia mediazione.

Cercai, rispondendo, di riporla nel suo dovere e alla moderazione con de’ riflessi amichevoli. Ella mi replicò una lettera ancora piú smoderata ed ardita, in cui rimproverava me dell’assistenza ch’io prestava a una masnada di bricconi, ingegnandosi a sostenere che il mancar di parola e il tradire quella sorta di gente era impresa che meritava piú lode che correzione.

Non so s’ella dicesse una veritá, ma è certo ch’ella era una di quelle veritá non conosciuta dalla mia morale tanto predicata a quella donna, e con quel frutto che si può rilevare.

— Ecco l’anno — diss’io tra me — ch’io dovrò allontanarmi da quella femmina e confessare con mia vergogna che tutti i miei contrasti in di lei favore, le mie attenzioni, le mie assistenze, le mie sofferenze di molti anni non furono che mie imbecillitá e ranno gettato.

Giunti a Venezia i miei protetti, fui a visitare la Ricci, che m’accolse col solito giubilo. Mostrò di maravigliarsi per alquanto di non solita mia sostenutezza che le pareva di scorgere in me.

Nel momento ch’ella mostrava d’avere questa maraviglia, una vecchia di lei serva, nominata Pavola, le recò una lettera di Torino arrivata in quel punto.

La Ricci ebbe una fiamma nel viso. Fece molti contorcimenti. Dinotò un palese desiderio di fulminare la povera Pavola d’averle data quella lettera alla mia presenza.

Non potei frenare le risa a quell’accidente. — Qual colpa ha una serva — diss’io — a fare il proprio dovere nel consegnarvi le lettere che a voi giungono? Mi fareste il torto di credere ch’io sia indiscretamente curioso per voler sapere il contenuto