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parte seconda - capitolo xv 325

vostra ed ecco la gratitudine con cui pagate la mia disinteressata amicizia e la pubblica dimostrazione della mia parzialitá per voi, che da me pretendete.

Mi sono esposto a combattere per sostenervi nella vostra professione, per risarcire il vostro onore dilapidato; ho tutto vinto. Voi avete tutto contaminato con una cieca ingordigia di possedere un abito nuovo di raso bianco con cui sperate di fare una bella comparsa. Quell’abito candido sará sulla vostra persona il piú macchiato, il piú sucido, il piú vergognoso di tutti gli altri abiti vostri, e abito d’infamia.

Voi non riflettete che il vecchio Sacchi, il quale ostenta la figura di capocomico, ha una moglie vipera, due uniche figlie, una delle quali non muta e comica nella stessa vostra compagnia; che tutte declamarono contro voi nel mestiere e nella riputazione del vostro costume; che tutte v’invidiano ed odiano cordialmente; che tutte stanno con gli occhi spalancati sulle direzioni di questo vecchio vizioso co’ piedi nella fossa, attendendo la di lui morte per beccarsi la sua ereditá.

Voi avete animo di passar sopravia a tutte queste prudenti e necessarie riflessioni, d’insidiare la borsa di questo vecchio, d’esporvi al ludibrio di cui le lubriche lingue de’ vostri compagni vi caricheranno, di rovesciare tutti i solidi onesti principi ne’ quali m’è riuscito di piantarvi, tutti i legittimi progressi a’ quali la mia amichevole direzione avrebbe proccurato di farvi giugnere, d’imbarazzar me, d’imbarazzare voi, per una lorda vanagloriosa venalitá. Vedrete quante amarezze vi costeranno quell’abito. Non vi lusingate di secretezze fra gli occhi d’Argo della malizia d’una comica compagnia. Parlo per voi e non per me.

V’ho sempre detto che mi avereste buon amico, visitatore e assistente sino a tanto che non vi foste abbandonata ad una pessima fama. Il mio allontanarmi da voi quietamente mi salva. Non posso assicurarvi che anche il mio allontanamento non sia per accrescere le dicerie e la libertá a fulmini maggiori sopra voi e in danno vostro. Porrò in salvezza me, senza tralasciar di difendervi e di sostenervi coll’opera mia nella vostra professione.