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176 memorie inutili

di due buoni vecchi Iacopo e Cristoforo Gozzi, che sostituivano alla mancanza de’ maschi, loro discendenti, i maschi della nostra famiglia nella lor facoltá.

I molti litigi ch’erano corsi tra i signori marchesi Terzi e l’avolo mio, rimasti sospesi per la di lui morte; un accordo di divisione mal bilanciato, fatto dalla di lui vedova contessa Emilia Grompo, tutrice di mio padre allora pupillo, colla famiglia Terzi, accordo protestato da lei morendo a scarico della sua coscienza; una questione che doveva riuscire voluminosa; le scritture della nostra casa vendute al pizzicagnolo; l’opulenza e le aderenze dell’avversario: niente confondeva o sbigottiva la mia buona volontá in quest’assalto.

Aveva pagati tremila e piú ducati di debiti; aveva riparato a delle fabbriche cadenti con forse altri mille; aveva ricuperati piú di quattordicimila ducati di capitali perduti, accrescendo alle rendite annuali circa settecento ducati; aveva ripartito il bene con tutta la fratellanza e ridotta a maggior somma la contribuzione vitalizia alle due sorelle rimaste col fratello Gasparo, eseguendo l’accordo preliminare alle nostre divisioni.

Averei sollecitata la causa co’ signori marchesi Terzi, ma de’ casi non aspettati rallentarono la mia intrapresa.