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L’animo suo era tanto sensibile alle miserie della umanitá, che, scordandosi del suo stato ristretto, si spogliava spesso con una mirabile intrepidezza di ciò che doveva servire a lei, per soccorrere altrui. Sempre impegnata nel proteggere e nel dare aiuti, traeva da ciò il sollievo maggiore del suo spirito.

Non è una disgressione isolata il disegno in abbozzo ch’io do di quella dama; è cosa che ha molta relazione alle Memorie della mia vita, siccome vedranno quelli che avranno la pazienza di leggerle.

Nel bollore delle dissensioni nel nostro albergo, udiva alla sfuggita i grand’elogi che si facevano dalle mie parenti a me avverse e da mio fratello Gasparo a cotesta dama da loro visitata, e sentiva recitare un nembo di sonetti sublimi in sua lode, che si apparecchiavano da recitarle e donarle alla ricreazione. Costume un tempo consueto e tenuto da’ poeti dove avevano pratica.

Indovinai tra me stesso che si cercasse l’assistenza d’un celebre avvocato, il quale martirizzasse la mia buona volontá predicata come diabolica.

Con questa mentale astrologia, siccome aveva l’umore di poeta anch’io, non invitato mai a quella conversazione, proccurai coraggiosamente e inaspettatamente di visitare, e solo, una dama che udiva tanto celebrare da’ miei accecati nimici.

Ella m’accolse. Mi chiese chi fossi. Mi feci conoscere. Il suo nobile e affabile sussiego prese l’aspetto d’austeritá.

Dopo alquante espressioni dal canto mio doverose sulla protezione ch’ella donava a’ miei parenti, la vidi piú sostenuta. Ella sciolse una facondia felice, che possedeva, per questo modo: — Mio signore, io sono una poverissima donna riguardo al mio stato, ma per la grazia di Dio ricca di buoni sentimenti e di buona educazione. La di lei famiglia è dotta e degna d’essere veduta con occhio di benevolenza e di stima da tutto il mondo. È peccato che una tale famiglia sia molestata e ridotta alle lagrime da qualche individuo, che ha vincolo di sangue, di dovere, di rispetto nella medesima. Una madre assai nobile vilipesa, delle sorelle tiranneggiate, delle persone meritevoli odiate,