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piaceri illegittimi. Temeva qualche sciagura. Moralizzava. Cadeva in un pianto dirotto, facendo ridere.

Fatto stava che un certo uffiziale, signor Antonio Zeno, che rappresentava valentemente la parte del Pantalone, non era ancora giunto al suo comico dovere in teatro, e che toccando a quello l’uscire in iscena a dialogare con me, non giugnendo egli, non poteva esser troncato il mio soliloquio, ch’era durato presso un quarto d’ora con fortuna, ma ch’era esaurito d’argomenti.

Un buon comico all’improvviso non si deve sbigottire e non deve mancare di ciarle. Per tirare in lungo la scena e per un ripiego, finsi che la mia bambina piangesse, né volesse addormentarsi pel cunare e cantare. M’impazientai traendola dalla cuna. Mi dilacciai il seno, e attaccai a quelle poppe che non aveva, la mia fanciulletta, con molte moine d’affetto per chetarla.

Questa novella inezia, con qualche lamento sui miei lattaiuoli che mi dolevano per i morsi di quella ingorda mia creatura, mantenne in buon avviamento le risa. Volgeva tratto tratto l’occhio alle quinte ed era veramente inquieto nell’interno di non veder arrivare il signor Zeno Pantalone, perché non sapeva piú a che appiccare il filo per durare nel soliloquio.

Levai lo sguardo a’ palchetti accidentalmente, e vidi in un proscenio quella Tonina di mal costume risplendere in una bellezza e in una gala illuminatrice del frutto de’ suoi delitti, che baldanzosa rideva piú degli altri delle mie freddure donnesche. Mi risovvenne in quel punto il pericolo che aveva corso delle trombonate per di lei cagione. Parvemi d’avere trovato un tesoro, e un lampo di novello argomento risvegliò in me un’eloquenza ardita, ch’era permessa e goduta in un teatro non venale e in vero libero un poco troppo, e potei soccorrere il mio povero soliloquio ch’era spirante.

Posi in sul fatto nome di Tonina alla mia figliuoletta bamboccio, e rivolsi il mio discorso verso a quella. L’accarezzai, contemplai le sue fattezze; mi lusingai che la mia figlia Tonina dovesse crescere una bella ragazza. Protestai dal canto mio di