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lxxviii | prefazione. |
esso. Andando a passo a passo per questo cammino, vi si troveranno molte interpretazioni. Io mi arresterò solo a spiegare con brevità due cose: la prima è quella dello spirito che soffia dietro col mantice a Truffaldino e a Tartaglia, i quali vanno all’impresa delle melarance e fa che questi attori nell’intervallo di un atto corrano millecinquecento miglia. A prima vista par cosa da scherzo; ma vi si troverà sotto sostanza, quando si penserà a quel tempo ch’è limitato nelle tragedie e commedie, e tuttavia si veggono talora personaggi passare da un paese ad un altro lontanissimi in un momento senza ragione veruna; onde pare che l’Autore voglia significare che in sì breve tempo non possono trovarsi da questo a quel luogo senza un mantice infernale che ve gli abbia dietro soffiati.
Il secondo passo allegorico è il Castello della Maga Creonta che tiene custodite le tre Melarance. Questa è l’ignoranza grossa dei primi popoli, che teneva incarcerati e rinchiusi i tre generi di componimenti da teatro, tragedia, commedia di carattere, e commedia piacevole improvvisa. Il diletto e l’ingegno sono figurati ne’ due personaggi che trafugano le tre melarance. Le due donzelle uscite dalle due tagliate da Truffaldino e morte di sete dinanzi a lui, significano la tragedia e la commedia di carattere, le quali in que’ teatri, dove recita un buon Truffaldino, non possono avere nutrimento, nè vita. La terza giovine uscita dalla melarancia tagliata dal Tartaglia e da lui tenuta