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prefazione. lxxiii

della rappresentazione delle Melarance rivelava già questa sua gioconda famigliarità, proverbiando i Comici e le Comiche degli altri teatri di Venezia, ed esaltando il Truffaldino Antonio Sacchi,1 la Smeraldina Adriana Sacchi Zanoni, il Brighella Atanagio Zanoni, il Tartaglia Agostino Fiorini, il Pantalone Cesare Darbes, la Beatrice Antonia Sacchi, e Ignazio Casanova e Gaetano Casali, principali attori ed attrici della Compagnia Sacchi, i grandi esecutori delle Fiabe del Gozzi.2 L’Amore delle tre Melarance riportò di fatto un trionfo clamorosissimo. Ma quanto al punto principale della polemica col Goldoni, che cioè qualunque novità, anche le ciancie delle nonne e delle serve, basta per attirar folla al teatro, forsechè è a questo soltanto che il Gozzi andò debitore del suo trionfo? L’Amore delle tre Mela-

  1. Al Sacchi, l’ultimo forse dei grandi attori della commedia estemporanea, rimangono documento di gloria imperitura le lodi straordinarie, che gli tributarono il Goldoni, il Baretti, i due Gozzi. Di lui hanno scritto di recente Vittorio Malamani in un bozzetto: La morte di Truffaldino, ed E. von Löhner nelle preziose annotazioni alle Memorie del Goldoni. La sua Compagnia si sciolse verso il 1782. Originario di Ferrara, era nato a Vienna nel 1708. Morì nel 1788, poverissimo e mentre viaggiava per mare da Genova a Marsiglia. Nel n. 93 della Gazzetta Urbana Veneta, citato dal Malamani e dal Löhner, è detto che «il suo cadavere soggiacque al comun destino dei passeggieri marittimi d’essere gettato in mare.» Lo ricorda anche il Goethe, che nel 1780 vide a Venezia gli ultimi superstiti della Compagnia Sacchi.
  2. Carlo Gozzi, Opere, Ediz. 1772. Tom. VIII. Canto Ditirambico de’ Partigiani del Sacchi Truffaldino, pag. 164.