Pagina:Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu/58

xl prefazione.

In quel sonetto, fra altri vituperi, v’ha che le Commedie del Chiari, prete:

D’un sagro disertor son laide imprese.1

Ma quel Codice è pieno di poesie scritte dai partigiani e dai nemici dei due poeti. Per me non credo quel sonetto opera del Goldoni e mi sembra che concordi piuttosto con altri assalti consimili di Gasparo e Carlo Gozzi contro il Chiari, il primo dei quali scriveva:

San Basilio e Gregorio Nazianzeno
E più di tutti San Pietro è adirato,
Perocchè un sacerdote consacrato
Fa commedie ogni dì con Cristo in seno,2

ed il secondo, alludendo al Goldoni ed al Chiari:

Ritornin gli uni a’ lor digesti, e scribi,
Tornin gli altri pentiti agl’Introibi.3

E altrove, volgendosi al Chiari soltanto:

Omaì pe’ falsi libri e per mollezza
E più pei disertor dal sacro tempio
Piange la Chiesa afflitta, è il secol guasto.4

  1. Il sonetto è attribuito al Goldoni e in calce ha questa Nota: «Questo sonetto fu fatto in occasione della Commedia intitolata: L’Avventuriere alla moda, 23 Ottobre 1749.»
  2. Gasparo Gozzi. Opere. Ediz. cit. Vol. XVI, pag. 378.
  3. Carlo Gozzi. Opere. Ediz. 1772-74. Tom. VIII. Canto Ditirambico de’ Partigiani del Sacchi Truffaldino, pag. 175.
  4. Fogli topra alcune Massime del Genio e Costumi del secolo dell’abate Pietro Chiari e contro a’ Poeti Nugnez de’ nostri tempi. (Venezia, Colombani, 1761). Il nome di Carlo Gozzi è nell’epistola di dedica.