Non sentirla più doglia in queste membra,
Peggior di morte. E tu, Altoum pietoso.
Perchè non lasciar correre la legge,
Ch’anche morir dovessi, se scoperti
Fosser dalla tua figlia quei due nomi,
Ch’or più allegra saria? (piange)
Alt. Calaf, l’affanno
Vecchiezza opprime... L’impensato caso
Trapassa questo sen.
Tur. (basso a Zelima) Zelima, il misero
Mi fa pietà. Difender più non posso
Il mio cor da costui.
Zel. (basso) Deh ceda alfine.
Sento il popol, che freme.
Adel. (da sè) È questo il punto
O di vita, o di morte.
Cal. (vaneggiante) Un sogno parmi...
Mente, non vacillar. (furioso) Tiranna, dimmi;
A non veder morir chi sì t’adora
T’incresce forse? Io vo’, che tu trionfi
Anche sulla mia vita. (furente s’avvicina al
trono di Turandot) Ecco dinanzi
Ai piedi tuoi vittima sfortunata
Quel Calaf, che conosci, e ch’abborrisci,
E ch’abborrisce il Ciel, la terra, il fato,
Che disperato, fuor di sè medcsmo
Spira sugli occhi tuoi. (trae un pugnale; è
per ferirsi; Turandot precipita dal trono,
e lo trattiene)
Tur. (con tenerezza) Calaf, che fai?