Cal. Misera! Udii narrare il caso altrove,
Lo credei fola, or così dir non posso.
Adel. Cheicobad, mio padre, uom coraggioso,
Sdegnato del fin barbaro del figlio,
Radunò le sue forze, ed ebbe core,
Per vendicar il figlio, d’assalire
Gli stati d'Altoum. La sorte iniqua
Gli fu contraria, e fu sconfitto, e morto.
Un Visir d'Altoum senza pietade
Volle estirpar della famiglia nostra.
Per gelosia di stato, ogni rampollo.
Tre miei fratelli trucidati furo,
La madre mia, colle sorelle mie
Meco scagliate in un rapido fiume
A terminar i giorni. In sulla riva
Il pietoso Altoum giunse, e sdegnato
Contro al Visir, fe’ ripescar nell’acque
Nostre misere vite. Era mia madre
Colle sorelle morta. Io, più infelice.
Semiviva fui tratta, e in diligenza
Alla vita riscossa, indi in trionfo
Schiava alla cruda Turandotte in dono
Mi diede il padre suo. Principe ignoto,
Se d’uman sentimento non sei privo
Compiangi i casi miei. Pensa a qual costo,
Con qual core a servir schiava m’indussi
Delle miserie mie la cagion prima,
L’abborribile oggetto de’ miei mali,
In Turandotte. (piange)
Cal. (commosso) Sì, pietà in me destano.