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atto quarto | 295 |
Posseder Turandot. Ancor per poco
Penar dovrò, che non è lungi il giorno.
Possibil, che quel cor sempre sia avverso?
Cerchiam, se pur si può, qualche riposo.
(è per coricarsi)
SCENA SESTA.
Schirina, travestita da soldato Chinese e Calaf.
Sch. Figlio... (si guarda intorno) Signor...
(si guarda intorno) mi trema il cor nel seno.
Cal. Chi sei? che vuoi? che cerchi?
Sch. Io son Schirina,
Moglie d'Assan, dell’infelice Assan.
Quì con questa divisa militare,
Simile a quella delle guardie vostre
Tra i soldati m’addussi; il punto colsi,
E venni in questa stanza. Assai sventure
Deggio narrarvi, ma timor... sospetto...
E più pianto, e dolor mi toglie forza...
Cal. Schirina, che vuoi dirmi?
Sch. Il miserabile
Mio marito è celato. A Turandot
Fu detto, ch’egli vi conobbe altrove,
E perchè le palesi il vostro nome,
Secretamente nel Serraglio il vuole.
Della vita è in periglio. A mille strazi,
S'è scoperto, è soggetto, e, se ciò nasce,
Pria vuol morir, che palesar, chi siete.
Cal. Ah caro servo!... Ah Turandot crudele!