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atto terzo | 279 |
Bar. Oimè, infelice!...
(respingendoli) Ite... tacete il nome vostro.
(guarda dentro) Ah invano
Getto il tempo, e i consigli... Ingrata sposa!...
Misero vecchio!... sfortunato vecchio!...
Tutti fuggiamo adunque... Ah tardi è ornai.
(tutti in atto di fuggire)
SCENA SETTIMA.
Truffaldino, Eunuchi armati e detti. Truffaldino il fermerà presentando loro l’arme al petto; farà chiudere tutti i passi.
Bar. So, che d'Assan si cerca, io teco sono.
Truff. Che non faccia romore; ch’egli è venuto
per fargli una grazia grande.
Bar. Sì, nel Serraglio vuoi condurmi. Andiamo.
Truff. Esagera sulla gran fortuna di Assan. Che,
se una mosca entra nel serraglio, si esamina,
s'è maschio o femmina, e s'è maschio, s’impala,
ecc.: chiede, chi sia quel vecchio.
Bar. Quegli è un meschin, ch’io non conosco. Andiamo.
Truff. Che ha fatto conto di voler fare la fortuna
anche di quel vecchio meschino. Chi sia
quella donna.
Bar. So, che la tua Signora di me cerca.
Lascia quel miserabile. La donna
Io non vidi giammai, nè so, chi sia.
Truff. Collerico rimprovera Barach della bugia