Ch’ella impegnata siasi con franchezza
D’indovinar que’ nomi; e d’apparire
Dimani nel Divano in faccia al volgo?
Che rimarrà, se in pubblico apparita
Scioccamente risponde, o là confessa,
Che fu stolto il suo assunto! Ah che mi sembra
Mille scherzi di beffe, e aperte risa
Del popolo sentir, quasi ella fosse
Un’infelice comica, che caggia
In error sulla scena.
Tur. (furiosa) Sappi, Adelma,
Se i nomi non iscopro, in mezzo al Tempio,
(Già risoluta sono) in questo seno
M’immergerò un pugnal.
Adel. No, Principessa.
Per scienza, od inganno si de’ sciorre
Quell’enigma proposto.
Zel. Ben; se tanto
Adelma l’ama e più di me capisce,
Più di me la soccorra.
Tur. Cara Adelma,
Soccorrimi. Del padre il nome, e ’l suo
Come deggio saper, se nol conosco,
Ne so, d’onde sia giunto?
Adel. Ei nel Divano
So che disse aver gente qui in Pechino,
Che lo conosce. Si de’ por sossopra
La città tutta, ed oro e gemme spendere.
Tutto si de’ poter.
Tur. D’oro, e di gemme